Risorse e rifiuti Sostenibilità

Materie prime critiche: il 15% da riciclo entro il 2030

Con un Regolamento la Commissione UE ha proposto l’istituzione di un quadro normativo (Critical Raw Materials Act) per supportare la sostenibilità e la circolarità delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche, stabilendo chiari parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali e la diversificazione lungo la catena di approvvigionamento dell’UE entro il 2030.

Il 16 marzo 2023, la Commissione UE, contestualmente al Net Zero Industrial Act che si pone l’obiettivo di produrre entro il 2030 il 40% delle tecnologie verdi in Europa, ha adottato il correlato Critical Raw Materials Act che propone delle azioni  per garantire l’accesso dell’UE ad un approvvigionamento sicuro, diversificato, economicamente accessibile e sostenibile di materie prime critiche, indispensabili per un’ampia gamma di settori strategici, tra cui appunto le tecnologie per la decarbonizzazione dell’industria, per il settore digitale, aerospaziale e della difesa.

Sebbene sia previsto un aumento drastico della domanda di materie prime critiche, l’Europa dipende molto dalle importazioni, e spesso da fornitori di Paesi terzi quasi monopolistici. Come evidenziato dalle carenze verificatesi all’indomani della pandemia di COVID-19 e dalla crisi energetica a seguito della guerra in Ucraina, l’UE deve mitigare i rischi per le catene di approvvigionamento connessi a tali dipendenze strategiche in modo da rafforzare la sua resilienza economica, per non pregiudicare gli sforzi per conseguire i suoi obiettivi climatici e digitali.

L’iniziativa si compone:
– di un Regolamento che istituisce un quadro normativo per sostenere lo sviluppo di capacità nazionali e rafforzare la sostenibilità e la circolarità delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche nell’UE;
– e di una Comunicazione in cui vengono proposte  delle misure a sostegno della diversificazione delle catene di approvvigionamento mediante nuovi partenariati internazionali che si sostengono reciprocamente. L’accento è posto anche sulla massimizzazione del contributo degli accordi commerciali dell’UE, in piena complementarità con la Strategia Global Gateway.

Le misure proposte si basano sulla valutazione delle criticità del 2023, sulla relazione di previsione incentrata sulle tecnologie strategiche e sulle azioni avviate nell’ambito del piano d’azione 2020 sulle materie prime critiche, ed è sostenuta dal lavoro scientifico del Centro comune di ricerca (JRC) della Commissione, che ha pubblicato lo Studio previsionale sulla domanda di materie prime critiche ed aggiornato il suo Sistema informativo sulle materie prime, sia primarie (estratte/raccolte) che secondarie, ad esempio dal riciclaggio, che fornisce informazioni su materiali specifici, Paesi, nonché l’analisi sia per l’offerta che per la domanda, attuale e futura per diversi settori e tecnologie. 

“Questa normativa ci avvicinerà alle nostre ambizioni in materia di clima e migliorerà la raffinazione, la trasformazione e il riciclaggio delle materie prime critiche in Europa – ha dichiarato la Presidente della Commissione UE, Ursula von der LeyenLe materie prime sono essenziali per la produzione di tecnologie fondamentali per la nostra duplice transizione, come la produzione di energia eolica, lo stoccaggio dell’idrogeno o le batterie. Noi stiamo rafforzando la nostra cooperazione con i partner commerciali globali in modo da ridurre la dipendenza dell’UE da un unico paese o da pochi paesi. È nel nostro interesse reciproco aumentare la produzione in modo sostenibile e nel contempo garantire il più alto livello di diversificazione delle catene di approvvigionamento per le imprese europee”.

Azioni su 4 materie prime critiche

Azioni interne
La normativa sulle materie prime critiche doterà l’UE degli strumenti per garantire il suo accesso a un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche, principalmente attraverso le seguenti azioni.Azioni su 4 materie prime critiche

Definizione di priorità d’azione chiare. Oltre a un elenco aggiornato di materie prime critiche, la normativa indica un elenco di materie prime strategiche, fondamentali per le tecnologie più rilevanti ai fini delle ambizioni verdi e digitali dell’Europa e per le applicazioni nel settore della difesa e dello spazio, ma a rischio di potenziali future carenze di approvvigionamento. Il Regolamento incorpora nel diritto dell’UE sia l’elenco delle materie prime critiche che quello delle materie prime strategiche, stabilendo chiari parametri di riferimento riguardanti le capacità nazionali lungo la catena di approvvigionamento strategica delle materie prime e la diversificazione dell’approvvigionamento dell’UE entro il 2030: 
almeno il 10% del consumo annuo dell’UE da estrazione;
almeno il 40 % del consumo annuo dell’UE da trasformazione;
almeno il 15 % del consumo annuo dell’UE da riciclaggio;
massimo del 65 % del consumo annuo dell’Unione di ciascuna materia prima strategica in qualsiasi fase pertinente della trasformazione può provenire da un unico Paese terzo.

Creazione di catene di approvvigionamento delle materie prime critiche dell’UE sicure e resilienti.La normativa ridurrà gli oneri amministrativi e semplificherà le procedure di autorizzazione per i progetti relativi a materie prime critiche nell’UE. Inoltre i progetti strategici selezionati beneficeranno di un sostegno per l’accesso ai finanziamenti e di termini di autorizzazione più brevi (24 mesi per i permessi di estrazione e 12 mesi per i permessi di trattamento e riciclaggio). Gli Stati membri dovranno inoltre sviluppare programmi nazionali per l’esplorazione delle risorse geologiche.

Garantire che l’UE possa attenuare i rischi legati all’approvvigionamento. Al fine di garantire la resilienza delle catene di approvvigionamento la normativa prevede il monitoraggio delle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche e il coordinamento delle scorte di materie prime strategiche tra gli Stati membri. Alcune grandi imprese dovranno effettuare un audit delle loro catene di approvvigionamento di materie prime strategiche, anche con una prova di stress a livello aziendale.

Investimenti in ricerca, innovazione e competenze. La Commissione rafforzerà l’adozione e la diffusione di tecnologie innovative in relazione alle materie prime critiche. Inoltre l’istituzione di un partenariato su larga scala per le competenze in materia di materie prime critiche e di un’accademia per le materie prime promuoverà le competenze in materia di coloro che lavorano nelle catene di approvvigionamento delle materie prime critiche. All’esterno, il Global Gateway sarà utilizzato come veicolo per aiutare i paesi partner a sviluppare le proprie capacità di estrazione e trasformazione, compreso lo sviluppo delle competenze.

Protezione dell’ambiente migliorando la circolarità e la sostenibilità delle materie prime critiche Il miglioramento della sicurezza e dell’accessibilità economica delle forniture di materie prime critiche deve andare di pari passo con maggiori sforzi per attenuare eventuali impatti negativi, sia all’interno dell’UE che nei paesi terzi, per quanto riguarda i diritti dei lavoratori, i diritti umani e la protezione dell’ambiente. Gli sforzi volti a migliorare lo sviluppo sostenibile delle catene del valore delle materie prime critiche contribuiranno inoltre a promuovere lo sviluppo economico nei Paesi terzi nonché la governance della sostenibilità, i diritti umani, la risoluzione dei conflitti e la stabilità regionale.

Gli Stati membri dovranno adottare e attuare misure nazionali per migliorare la raccolta di rifiuti essenziali ricchi di materie prime e garantirne il riciclaggio in materie prime critiche secondarie. Gli Stati membri e gli operatori privati dovranno esaminare il potenziale di recupero di materie prime essenziali dai rifiuti di estrazione nelle attuali attività minerarie, ma anche nei siti storici di trattamento dei rifiuti minerari. I prodotti contenenti magneti permanenti dovranno soddisfare le specifiche in materia di circolarità e fornire informazioni sulla riciclabilità e sul contenuto riciclato.

Impegno internazionale
Diversificazione delle importazioni di materie prime critiche dell’Unione
. L’UE non sarà mai autosufficiente nell’approvvigionamento di tali materie prime e continuerà a dipendere dalle importazioni per la maggior parte del suo consumo. Il commercio internazionale è fondamentale per sostenere la produzione mondiale e garantire la diversificazione dell’approvvigionamento. L’UE dovrà rafforzare il suo impegno globale con partner affidabili per sviluppare e diversificare gli investimenti, promuovere la stabilità del commercio internazionale e rafforzare la certezza del diritto per gli investitoriIn particolare, l’UE cercherà partenariati reciprocamente vantaggiosi con i mercati emergenti e le economie in via di sviluppo, in particolare nel quadro della sua Strategia Global Gateway.

L’UE intensificherà le azioni commerciali istituendo un Club per le materie prime critiche per tutti i Paesi che condividono gli stessi principi e sono disposti a rafforzare le catene di approvvigionamento globali, rafforzando l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), ampliando la sua rete di accordi di agevolazione degli investimenti sostenibili e di accordi di libero scambio e puntando sull’applicazione delle norme per combattere le pratiche commerciali sleali.

Inoltre, l’UE svilupperà ulteriormente i partenariati strategici, collaborando con partner affidabili per promuovere il proprio sviluppo economico in modo sostenibile attraverso la creazione di catene del valore nei propri Paesi, promuovendo nel contempo catene del valore sicure, resilienti, economicamente accessibili e sufficientemente diversificate per l’UE.

Commercio delle materie prime critiche

Le materie prime critiche sono fondamentali per la nostra competitività: il nostro obiettivo è quello di diventare il leader nel settore delle industrie verdi del futuro – ha sottolineato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Commercio – Amplieremo e accelereremo le nostre capacità e costruiremo relazioni globali più solide basate sulla fiducia, sull’apertura e sui vantaggi reciproci. I nostri accordi commerciali conclusi di recente con il Cile e i futuri accordi con partner come l’Australia o l’Indonesia contribuiranno a sostenere catene di approvvigionamento sostenibili e resilienti. Creeremo un Club mondiale per le materie prime critiche con partner affidabili desiderosi di sviluppare le proprie industrie di materie prime critiche. Relazioni commerciali più strette e diversificate consentiranno di ridurre le nostre dipendenze e le vulnerabilità che ne derivano”.



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